Zainoprofit > Blog > Fundraising > Come migliorare i tuoi risultati di conversione con una welcome series

Come migliorare i tuoi risultati di conversione con una welcome series

Come ottimizzare i tassi di conversione dei tuoi prospect

Puoi adottare ADESSO le buone pratiche che ti faranno ottimizzare i tassi di conversione dei prospect nel tuo database via direct e-mail (DEM). Un po’ di autodisciplina e un software di base per la marketing automation ti permetterà di apprezzare subito i risultati del tuo lavoro. Inizia con una welcome series: in questo post condividerò con te qualche idea.

In passato ho già condiviso con te alcuni consigli su come avviare una buona campagna di lead generation. Come abbiamo visto, il buon rendimento di una lista di possibili donatori dipende in buona parte da come raccontiamo la “storia d’amore” e dal percorso che vogliamo intraprendere come organizzazione insieme alla persona, colui o colei che diventerà leader della nostra mission grazie al suo contributo unico.

La ricetta di questa alchimia ha due ingredienti: DEM ben scritte e una tempistica perfetta delle comunicazioni che scalderanno il prospect fino a portarlo all’azione che desideriamo (il dono, l’arruolamento come volontario, etc…)

Il Funnel di benvenuto: un percorso per farli sentire da subito a casa

Prima di iniziare ti chiedo di interrompere un attimo la lettura di questo articolo e di pensare a quante email di non profit o di offerte commerciali hai ricevuto solo oggi. La concorrenza è spietata! Per questo mi piace immaginare il rapporto tra l’organizzazione e la persona che si avvicina alla nostra mission come ad un corteggiamento. Un percorso che ci porterà progressivamente verso un rapporto solido che abbiamo costruito con attenzione e cura.

Una buona alternanza di comunicazioni che offrono informazioni, gratificazioni, immedesimazione e opportunità di azione mi hanno aiutato a mantenere alti tassi di apertura delle mie campagne DEM e altrettanto alti tassi di conversione sulle mie call to action.

Ecco tre semplici passi di un percorso di benvenuto che potrai implementare anche nella tua organizzazione, programmando un software di automazione delle mail o anche operando manualmente questi invii. Sarà semplicissimo!

1. La prima mail dopo l’adesione alla campagna di lead generation, il “grazie”

Che sia una petizione, un appello o il download di un e-book ringrazia e raccontati. Ricorda che non sei tu che stai facendo la differenza, ma è lui o lei ad essere l’eroe del momento. Non parlare di quello che farai tu con quella firma, ma racconta di quanto quel gesto “sarà fondamentale per il raggiungimento del nostro obiettivo”; ringrazia sempre e comunque anche per il download di un e-book o una guida perché con quel click “stai contribuendo a diffondere nel Paese conoscenza e consapevolezza sull’obiettivo che ci unisce”.

2. Presentiamoci con un contenuto di qualità

La seconda mail deve essere un’occasione per conoscersi meglio. A me piace farlo con brevi video dove i leader della campagna o i componenti dello staff dell’associazione ringraziano e raccontano a che punto siamo. Lo storytelling è una tecnica infallibile per costruire un rapporto: devono essere le persone, il cuore pulsante dell’organizzazione a raccontare. Le associazioni sono entità giuridiche che… non parlano! 🙂

Per “contenuto di qualità” non mi riferisco per forza a un video, ma anche a un regalo non richiesto e altamente simbolico che consolidi il legame appena creato: un altro e-book, una guida, l’invito ad iscriversi al podcast dell’associazione…

Quando mandarla? Due o tre giorni dopo la prima email andranno benissimo: non troppo ravvicinati ma neanche troppo lontani al punto di essersi fatti dimenticare.

3. La call to action

È arrivato il momento di passare all’azione: che sia una richiesta di arruolarsi come volontari o un’offerta di raccolta fondi dobbiamo inserire la call to action in un racconto dettagliato e appassionato del progetto (che chiaramente deve essere affine al tema della strategia di lead generation con cui il prospect è atterrato nel nostro database)

“Dettagliato e appassionato” perché ci rivolgiamo per la prima volta a persone nuove che iniziano a conoscerci. Se ti interessa, trovi qui un po’ di consigli su come scrivere una buona DEM di raccolta fondi.

All’interno del percorso solitamente programmo anche due o tre DEM con call to action (dove l’ultima ovviamente esclude dai destinatari le persone che si sono già attivate nella precedente).

Disegnare aiuta le idee della tua strategia di comunicazione a prendere forma

Che sia carta e penna, su Canva o su un software per progettare diagrammi di flusso, disegnare la sequenza delle comunicazioni in una welcome series o in un qualsiasi funnel mi aiuta a visualizzare il percorso e a individuare parti della strategia da correggere.

La bozza su carta del diagramma di flusso di un percorso di benvenuto.

E tu, hai una welcome series? Come è strutturata? Ti viene in mente qualche altro passaggio per aumentare l’engagement delle tue liste? Hai bisogno di aiuto? Scrivilo nei commenti, sul mio profilo LinkedIn o mandami un’email all’indirizzo che trovi qui sotto!

Foto profilo di Leonardo Monaco
leonardo@zainoprofit.org