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La differenza tra lamento e denuncia sui social

Tastiera social media

Quando mi si chiede aiuto per migliorare la comunicazione social di alcune piccole associazioni, non è raro trovarsi di fronte a pagine che assomigliano più a sfogatoi degli amministratori che a pagine di iniziativa.

A chi gestisce piccole organizzazioni sfugge spesso la differenza tra il lamento e la denuncia.

Partiamo da un esempio.

Post di lamento:

Il Consiglio comunale continua a deluderci. Non gli basta mangiarsi i nostri soldi giorno dopo giorno, ora ci tolgono anche l’aria e la bellezza della nostra città. Lo sapete cosa vogliono fare in centro? Vogliono abbattere tutte le 20 querce. Basta! Siete dei criminali. Tornatevene a casa! Non avrete più il nostro voto.

Post di denuncia:

La situazione si sta aggravando. Se entro un mese non si approverà la delibera per la tutela del paesaggio, le 20 querce del centro verranno abbattute. E’ il gruppo “Cemento libero” a fare ostruzionismo. Manda anche tu insieme a noi una email al presidente del Consiglio comunale per chiedere un’accelerazione dei lavori d’aula, anche con sedute notturne. Se saremo uniti ce la faremo!

Vediamo ora le due situazioni nel dettaglio.

Il lamento

Il lamento è fine a sé stesso, quindi inutile sui social di organizzazioni che hanno ben precisi scopi. In buona fede gli amministratori dei profili social descrivono un qualcosa che non va per informare i propri follower. Ma tutto finisce lì. Non vi è la descrizione né di un’azione da parte dell’organizzazione, né di una possibile azione di chi legge per far fronte al problema.

Ci si dimentica che le persone non vogliono sentire lagne. Può funzionare di tanto in tanto, ma alla lunga (nemmeno tanto lunga), le pagine che raccolgono negatività senza delineare un percorso per affrontare gli ostacoli si spengono. Così come si spengono le associazioni che ci stanno dietro.

Se il nostro approccio alla rete sarà costantemente lamentoso, non solo saremo noiosi, ma daremo l’idea di non essere in grado di gestire ciò che ci troviamo davanti, risultando – in sintesi – dei perdenti in partenza.

Attenzione, come ci dice Rudy Bandiera nel suo Le 42 leggi universali del Digital Carisma, la lamentela non è il male assoluto, “è fisiologica e naturale in una vita digitale sana, ma non deve essere l’unica forma di espressione”.

La denuncia

Cosa diversa è la denuncia. Anche questa mira a creare un moto di rabbia, ma lo incanala in un’azione, in una call to action (CTA).

La denuncia, a differenza del lamento, è contestualizzata in un progetto più ampio. Una denuncia efficace si inserisce tra le azioni già fatte dalla nostra associazione e ne apre ad altre, spiegandone quindi la necessità e l’importanza. Una volta che si delinea la possibilità di un’azione da parte dell’associazione o di chi ci legge, non tutto è già perduto. La nostra proposta di iniziativa diventerà la speranza che chi ci legge stava cercando.

Autore: Matteo Mainardi